Antonio Canova ha saputo rendersi protagonista della stagione Neoclassica, traducendo in scultura la nuova estetica e innovando notevolmente il linguaggio dei monumenti funebri.
Con il suo arrivo a Roma, aderisce alle teorie neoclassiche di Winckelmann che vedono nella nobile semplicità (rifiuto di torsioni, passioni, eccessi ornamentali barocchi) e quieta grandezza (immobilità, monumentalità, purezza formale) i nuovi canoni del linguaggio artistico, rifiutando eccessi patetici, affettazione, retorica e decorativismo. Continua la lettura di Canova e i Monumenti funebri in Italia