Nei giorni scorsi mi sono recata a Calvisano per un sopralluogo: devo preparare una ricerca e uno speech sulla valorizzazione del patrimonio presente sul territorio di questo Comune, immerso nella parte orientale della Bassa pianura bresciana.
Tra chiese, affreschi, pale del Romanino e del Moretto, sono rimasta davvero sorpresa dalle interessantissime testimonianze funerarie e da una curiosa tradizione cimiteriale di questo paese.
Uno dei reperti più interessanti in cui mi sono imbattuta è un cippo funerario di epoca romana, conservato nel chiostro di Santa Maria della Rosa, la più ampia chiesa domenicana esistente nella Provincia di Brescia.
A Calvisano non mancano le tracce di una necropoli di epoca longobarda (rinvenuta in località Mercadellus). Formata da circa cinquecento tombe, furono trovate crocette auree, fibule e bacilli in bronzo.
All’interno della chiesa di Santa Maria della Rosa è conservata una tomba longobarda risalente al IV – VI secolo d.C. , scoperta nel 2000 e rinvenuta in località San Salvatore di Calvisano.
Oggi è possibile ammirare la tomba ricostruita grazie al contributo di Enti pubblici e privati.
Ma la cosa che più mi ha colpito è una tradizione: quella della festa delle Bredelle, che si tiene ogni anno l’8 di settembre. In questa occasione davvero speciale la popolazione si riunisce al cimitero per fare festa, giocare con l’acqua e banchettare in compagnia.
Il cimitero venne costruito accanto al santuario di Santa Maria delle Bretelle, la cui esistenza è già testimoniata fin dall’anno 1388, in seguito all’editto di Saint- Cloud.
Tornerò sicuramente a parlare di questa festa, magari qualche giorno prima dell’8 settembre.