La Chiesa dei Morti a Montecchio – Darfo Boario (Bs)

La chiesa dei Morti di Montecchio, frazione di Darfo Boario (Bs), è una piccola chiesa costruita tra la fine del XIV sec e l’inizio del XV sec, che sorge nei pressi del ponte sul fiume Oglio.

La chiesa è un edificio di piccola dimensioni e ha una storia molto particolare. La sua costruzione è collegata ad un evento tragico: l’alluvione del 1471: i morti furono numerosi e vennero seppelliti esattamente nel luogo in cui oggi si trova il sagrato della parrocchiale. Questa chiesa sorse quindi come cappella cimiteriale o come ingresso dello stesso cimitero.

Nei secoli la chiesetta subì numerose trasformazioni: dall’apertura di porte e finestre che hanno  compromesso parte degli affreschi, alla totale imbiancatura dell’interno che per molti anni ha nascosto la bellezza del ciclo pittorico.  Bisognerà attendere il 1962, anno in cui la Soprintendenza ha avviato i lavori di recupero degli affreschi originali.

Il ciclo pittorico è uno dei più importanti e complessi risalenti a metà ‘400 presenti in questo territorio. La caratteristica distintiva di questo ciclo è la sua disomogeneità che non è assolutamente un difetto, anzi: la varietà e le diverse tipologie di opere presenti rivelano uno spaccato molto significativo dei vari artisti che in questi secoli hanno operato in Valcamonica.

Oltre al Cristo Pantocreatore, alla Madonna della Misericordia e alla drammatica Crocifissione, due pareti presentano affreschi dedicati al tema della Resurrezione dei Morti.

Particolare Resurrezione dei Morti
Particolare Resurrezione dei Morti

 

Crocifissione - particolare
Crocifissione – particolare

 

Madonna della Misericordia
Madonna della Misericordia

 

 

Visite guidate al Cimitero degli inglesi di Firenze

Finalmente un tour che permetterà a tutti di scoprire  il Cimitero degli Inglesi di Firenze, un luogo unico al mondo, Interessantissimo sia per la sua singolare posizione, al centro di una delle maggiori e caotiche arterie di Firenze, sia per la sua forma ellittica, inconsueta per un cimitero, tanto da essere definito l’”isola dei morti”, dove riposano più di 1400 anime tra poeti, filosofi, scrittori, artisti ma anche schiavi e domestici di 16 nazioni diverse.

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Alla scoperta del Cimitero dei Pinti con gli amici di Conosci Firenze

Sorto nel 1747 per volere dei Lorena fuori dell’ultima cinta muraria, il Cimitero della Misericordia, detto dei Pinti perché posto poco oltre l’allora Porta a Pinti, nacque in origine per accogliere le spoglie dei defunti dell’ospedale di Santa Maria Nuova, per lo più appartenenti a sconosciuti oppure non richieste da alcun parente e i cui scheletri spesso erano usati per gli studi di anatomia.

Nel 1824, con l’atto di rinuncia dell’ospedale, il cimitero diventa in toto proprietà della Misericordia e andrà in futuro ad assumere l’aspetto monumentale che oggi lo connota, dove si possono ancora vedere alcune opere d’arte funeraria di notevole pregio anche se, a
seguito del bombardamento della stazione ferroviaria di Campo di Marte, durante l’ultima guerra mondiale, diverse sono state distrutte o danneggiate. Continua la lettura di Alla scoperta del Cimitero dei Pinti con gli amici di Conosci Firenze

Fantasmagorie, Mostri e vampiri: le notti di villa Diodati. Dal vampiro a Frankenstein

Domenica 26 febbraio alle 15.30 si terrà “Fantasmagorie, mostri e vampiri”,  evento culturale di tipo storico-letterario con taglio divulgativo e adatto a un pubblico di adulti e ragazzi a partire dai 12 anni durante il quale Jennifer Radulović, storica e divulgatrice, racconterà le misteriose notti di Villa Diodati del 1816, cui parteciparono personaggi come lord Byron, John William Polidori e Mary Shelley e da cui sono nate celeberrime opere letterarie come il Frankenstein o il primo vampiro della storia della letteratura.

Saranno illustrate le vite dei protagonisti, le opere principali legate all’avvenimento tra aneddoti curiosi, leggende, teorie pseudo-scientifiche e invenzioni straordinarie.
L’evento è promosso da “Il Circolo del Gotico” che ha come mission quella di portare cultura a un pubblico trasversale e soprattutto di combattere false credenze e superstizioni con percorsi storici e l’uso delle fonti originali, in particolare tra i giovanissimi. Continua la lettura di Fantasmagorie, Mostri e vampiri: le notti di villa Diodati. Dal vampiro a Frankenstein

Curiosità e segreti del Cimitero delle Fontanelle di Napoli

Paola Vona, guida abilitata di Napoli, ci porta alla scoperta del Cimitero delle Fontanelle di Napoli. Ringraziamo Gianpiero Di Stasio per gli scatti fotografici.

3000 metri quadri di cavità in tufo. Il cimitero delle Fontanelle è la più grande fossa comune di Napoli. Si trova nel rione Sanità, anticamente situato fuori dalle mura cittadine, dove già i greci avevano le proprie necropoli e, a seguire, i primi cristiani cominciarono a seppellire e pregare nelle vaste catacombe.

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Mausoleo Morandi-Tirandi, capolavori del Vantiniano

Il Cimitero Vantiniano di Brescia, tra i suoi tanti tesori, custodisce anche il Mausoleo Morandi-Tirandi, che al suo interno rivela una forma ottagonale ricca di significati.

Tale scelta ha origini molto antiche: l’ottagono era la forma destinata ai mausolei e ai battisteri, in quanto risultato della rotazione della forma quadrata, dove il quadrato è simbolo della dimensione terrena e il cerchio è il simbolo della dimensione divina. Sia il mausoleo che il battesimo rappresentano i luoghi per eccellenza dove avviene il passaggio tra una dimensione e l’altra. Anche il battesimo infatti rappresenta la morte dell’uomo peccatore a favore della nascita di quello cristiano.

Sull’altare, un tempo era collocata una tela raffigurante la Deposizione, con tre figure velate in atto di mostrare il corpo di Cristo al fedele, attualmente è in restauro.

Uno degli aspetto più interessanti di questo mausoleo è sicuramente la decorazione interna. Acquistato nel 1912 dalla famiglia Morandi-Tirandi, il mausoleo venne decorato nel 1913 da Gaetano Cresseri, pittore bresciano, che si servì di diverse tecniche.

La volta della cupola è la parte meglio conservata e presenta un tripudio di angeli oranti che emergono da un verdeggiante prato fiorito di margherite e si stagliano su un cielo blu intenso. Le teste sono incorniciate da aureole a rilievo in stucco dorato.

La composizione pittorica è eccezionale per la qualità del disegno che risente dei Nazareni e dello stile secessionista, alimentato dalla presenza di Klimt alla Biennale Veneziana del 1910. Le figure mostrano un andamento sinuoso, ritmico combinato a quella delicatezza liberty esaltata da colori preziosi colori e dorature di matrice bizantina.

Nei pennacchi, sono state inserite delle foglie di palma stilizzate, legate da nastri, che simboleggiano rispettivamente il martirio (la palma ) e la resurrezione (i nastri).

 

Cimiteri: breve bibliografia ragionata

Da dove possiamo iniziare a studiare l’arte dei cimiteri? Per affrontare questo nuovo tipo di studio, vi suggerisco una bibliografia suddivisa per argomenti, prendendo in considerazione sia testi in italiano che in altre lingue.

Inizio con il suggerirvi alcuni testi che trattano il tema della morte:

-Philippe Arles, Storia della morte in Occidente, Rizzoli, Milano 1980
-Philippe Arles, L’uomo e la morte dal Medioevo a oggi, Laterza, Bari 1985
-Louis-Vincent Thomas, Antropologia della morte, Garzanti, Milano 1976 Continua la lettura di Cimiteri: breve bibliografia ragionata

Il cimitero delle Porte Sante a Firenze

Il Cimitero delle  Porte Sante a Firenze sorge in prossimità della famosa Chiesa di San Miniato al Monte. Il cimitero venne realizzato a partire dal 1865 su progetto di Mariano Falcini.
Il nome ha attinenza con un privilegio accordato dal pontefice alla Basilica di San Miniato al Monte.

La storia è un po’ complessa ma molto affascinante: si definivano Porte Sante le porte murate delle basiliche patriarcali di Roma (San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Pietro e San Paolo),  il muro che le occludeva veniva abbattuto dal Papa e dai cardinali legati apostolici in occasione del Giubileo, in modo che i fedeli, entrandovi con le necessarie disposizioni, acquistassero la relativa indulgenza plenaria.

Successivamente il muro veniva murato nuovamente ad un anno di distanza dall’apertura, in attesa del nuovo Giubileo. Continua la lettura di Il cimitero delle Porte Sante a Firenze

Al di là dei soliti itinerari