Monumento ai prodi bresciani – capolavori del Vantiniano

Nel 1849,  successivamente alle dieci giornate di Brescia, venne decretata la costruzione di un monumento in memoria dei caduti.

La grande croce che doveva essere innalzata di fronte alla chiesa del cimitero Vantiniano non soddisfaceva il desiderio di un vero e proprio monumento celebrativo che glorificasse, non solo i caduti nell’insurrezione, ma anche i soldati morti nelle battaglie di San Martino e Solferino.

Con il lascito testamentario di Teresa Boroni Semprebuono si prospettò la possibilità di erigere un monumento ai caduti. La delibera giunse all’inizio degli anni ’70, attraverso un concorso, vinto nel 1877 da Luigi Pagani che porterà a termine il monumento.

Quest’opera, di natura commemorativa, è costituita da una scalinata, alla base della quale sta un leone calmo e quieto (Brescia leonessa d’Italia-coraggio dei caduti) mentre, in alto, la figura allegorica dell’Italia turrita, con la spada sguainata in una mano e nell’altra foglie di palma (martirio), vigila la porta bronzea chiusa che custodisce l’ossario dei martiri.
Nell’intradosso è possibile ammirare decorazioni con spirali mentre, ai lati, sono presenti due panoplie , o trofei d’armi (altro rimando alla lotta).

Luigi Pagani - Monumento ai Prodi Italiani
Luigi Pagani – Monumento ai Prodi Italiani

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