La tomba di Dante e la zona del silenzio a Ravenna si trovano in uno dei luoghi più suggestivi di questa incantevole e antica città, famosa soprattutto per i meravigliosi mosaici custoditi nelle sue splendide basiliche.
La zona del silenzio, risistemata tra il 1933 e il 1936, comprende un complesso di monumenti interessanti, resa ancora più illustre dalla presenza della tomba di Dante, morto a Ravenna la notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321.
Oggi, la tomba di Dante si presenta come un tempietto in stile neoclassico, voluto dal Cardinale Legato Luigi Valenti Gonzaga che ne affidò il lavoro all’architetto Camillo Morigia nel 1780. Preesisteva un sepolcro, abbellito da un ritratto realizzato da Pietro Lombardo e commissionato da Bernardo Bembo nel 1483.
La zona del silenzio
Ideata dall’architetto Giorgio Rosi, la zona del silenzio è stata pensata con l’intento di creare un’area di rispetto, pace e tranquillità attorno al Sepolcro Dantesco, al Quadrarco e ai Chiostri Francescani.
Si lavorò per isolare tutta l’area dal traffico e dal frastuono della vita cittadina, conferendo alla zona una dimensione di raccoglimento e sacralità che nelle intenzioni dei promotori doveva spettare all’“ultimo rifugio” terreno dell’Alighieri. Soprattutto, attraverso una serie di demolizioni e ricostruzioni, aperture di nuove piazze e deviazioni del traffico cittadino, la sistemazione dell’area costituì un intervento fondamentale nella storia urbanistica di Ravenna.
La tomba di Dante
La tomba di Dante, invece, ha avuto una storia travagliata. Infatti, le spoglie mortali di Dante furono a lungo al centro di una disputa, iniziata dal 1519, quando i fiorentini ottennero da papa Leone X, fiorentino a sua volta, il permesso di prelevare le ossa di Dante per portarle a Firenze. Gli inviati, giunti a Ravenna, trovarono però l’urna vuota. I frati francescani, notte tempo, avevano praticato un buco nel muro, in quanto il loro convento confinava proprio con la tomba di Dante, e avevano messo in salvo i resti del poeta.
Nel 1677 Padre Antonio Santi collocò le ossa in una cassetta di legno. Questa cassetta nel 1810, quando i frati dovettero lasciare il convento, a causa delle soppressioni napoleoniche, venne nascosta e ritrovata solo nel 1865, quando le ossa furono ricollocate nell’urna.
La tomba di Dante, all’interno si presenta completamente rivestito di marmi all’interno. L’urna sepolcrale con le ossa di Dante è collocata sotto una scultura in bassorilievo di Pietro Lombardo che raffigura Dante raccolto e pensieroso accanto a un leggio. Più in altro una croce d’oro, posta nel 1965 (settimo centenario nella nascita del poeta) fu donata da Paolo VI. A terra si trova una ghirlanda di bronzo, donata dall’esercito vittorioso della guerra 1915-1918. Al centro pende una lampada alimentata a olio offerto ogni anno dal Comune di Firenze nel ricordo del Poeta.
All’esterno della tomba di Dante, grazie ad una scala collocata nel retro della tomba, è possibile accedere al Museo Dantesco.