Una scultura straordinaria, nel cuore del Cimitero Monumentale di Milano: il monumento funebre che decora l’edicola di Isabella Airoldi Casati dello scultore Enrico Butti.
Un’opera che vive sul confine tra realismo e simbolismo e che ritrae la giovane contessina Isabella abbandonata a s stessa sul letto di morte.
La fanciulla è circondata da un volo di angeli che scendono dall’alta per trasportare nell’al di là.
La giovane, morta di parto a soli 24 anni, viene rappresentata con una coperta adagiata sul ventre.
Enrico Butti, maestro dell’accademia di Brera ha realizzato un’opera che oscilla tra sacro (presenza del crocifisso sul seno nudo) e profano.
Ma non è tutto, l’opera destò un certo scalpore, in quanto presentava e incarnava un’idea nuova della morte, vista come un sogno.
La scultura venne selezionate anche per comparire su “I’illustrazione Italiana”, rivista molto prestigiosa dell’epoca, che la scelse proprio per questa nuova concezione della morte.
Testo: Dott.ssa Sara Zugni
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