Ad agosto ho scoperto i cimiteri dell’Isola di Man. Ho, infatti, affrontato un viaggio, lungo e impegnativo, che da casa mi ha portato sull’Isola di Man. Ho attraversato la Francia, l’Inghilterra e il Galles, per poi giungere su questa splendida isola, così particolare e unica, incastonata nel mar d’Irlanda, tra l’Irlanda e la Gran Bretagna.
Come nella miglior tradizione britannica, i cimiteri dell’Isola di Man sono essenzialmente dei County Churchyard. Uno dei cimiteri principali sorge proprio di fronte alla partenza di due gare leggendarie dell’Isola: il Tourist Trophy, meglio conosciuto come TT, e il ManX Gp. Non posso negare che faccia un po’ impressione vedere un cimitero proprio in prossimità della partenza di queste pericolosissime gare.
L’isola è famosissima tra gli appassionati di moto, in particolare di Road Race. Tuttavia offre anche paesaggi mozzafiato, antichi castelli e tradizioni che risalgono a secoli fa.
Diffusi sul suo territorio, si possono incontrare numerossissimi cimiteri che circondano antiche chiese di pietra. Ce ne sono di grandi, medie e piccoli dimensioni.
Il cimitero di San Patrizio sull’Isola di Man
Tra tanti i cimiteri dell’Isola di Man, mi ha colpito particolarmente il cimitero sul mare che sorge accanto alla piccola St. Patrick Church. Il contesto è davvero incredibile. L’erba è verde smeraldo e il vento sferza i lunghi steli che circondano le lapidi. Senza dubbio è uno dei cimiteri più suggestivi che abbia mai visitato.
La chiesa di San Patrizio è una chiesa parrocchiale della Chiesa d’Inghilterra nella parrocchia di Jurby. Collocata vicino alla costa nord-occidentale dell’Isola di Man, offre un panorama davvero unico. Infatti, nelle giornate limpide, è possibile scorgere le coste della Scozia e dell’Irlanda.
Il cimitero accoglie numerose tombe di guerra di militari britannici, del Commonwealth e polacchi. Molti di questi morirono nella vicina base di addestramento della RAF Jurby, durante la seconda guerra mondiale. Così come molti membri del SOE, anch’essi di base a Jurby.
Una lapide degna di nota è quella di Howard Pixton, pilota da corsa e collaudatore che vinse il concorso di idrovolanti Schneider Trophy del 1914 per la Gran Bretagna.