Di Danze macabre e carneri: San Silvestro a Iseo (Bs)

San Silvestro è una piccola chiesa situata al margine della piazza religiosa di Iseo, borgo dalle antiche origini. Dall’esterno è diventato piuttosto difficile riuscire a distinguere la forma originale dell’edificio: la sua struttura è nascosta dietro le numerose stratificazioni architettoniche che si sono sovrapposte nel tempo.

Questa piccola chiesa presenta veri e propri grattacapi per gli studiosi. Le sue origini perdono nei secoli, con certezza sappiamo solo che venne ricostruita nel XIII secolo secondo lo stile romanico.
Altra caratteristica davvero affascinante, è che è costruita su due livelli. Oggi si può visitare solo il livello superiore, in quanto il livello inferiore, a seguito della terribile peste di manzoniana memoria, è stato trasformato in carnerio e tutt’ora è sommersa da ossa, rimosse nel ‘600 dal campo santo di fronte alla chiesa per fare posto alle vittime della peste.
Grazie all’intervento di restauro, è stata recuperata una misteriosa Danza Macabra.
Questo particolare soggetto risale alla fine del Medioevo, in questo periodo si sviluppa una nuova concezione della morte. Da qui vengono sviluppati complessi iconografici come il Trionfo della Morte, l’Incontro dei tre vivi e dei tre morti e la danza macabra.

La Danza Macabra è la rappresentazione di tutte le classi sociali che danzano verso lo stesso destino: dal papa, all’imperatore, al contadino, tutti danzano accompagnati da uno scheletro, o un cadavere disseccato, vero e proprio doppione del vivo. Il motivo di fondo di questo soggetto è l’uguaglianza sociale di fronte alla morte. In questo affresco sono ancora ben riconoscibili alcuni personaggi: il mercante con la sua borsa di denari, il medico intento ad osservare la matula, il vaso urinale, un patriarca, un vescovo e un re.

Di questo affresco possiamo solo fissare il termine post-quem: il 1486, data della pubblicazione della serie di stampe parigine della Danza Macabra di Guyot Marchant, dipinta nel cimitero degli Innocenti a Parigi nel 1424, dalle quali l’affreschista trasse i soggetti.

Altra anomalia di questa Danza Macabra è la sua posizione. Nella maggior parte dei casi, la danza macabra, veniva sviluppata nella controfacciata delle chiese o nelle navate. Qui invece il dipinto si trova nella parte inferiore dell’abside e misura 105 centimetri d’altezza.

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