Alla scoperta del Cimitero Monumentale di Milano

Il Cimitero Monumentale di Milano si estende su una superficie di ben 260.000 metri quadrati.  Uno spazio enorme che custodisce monumenti e architetture realizzate dagli artisti più importanti e rappresentativi del periodo che va dal 1886, anno dell’inaugurazione, fino ai giorni nostri.

A causa della sua grande ricchezza artistica e culturale, non è possibile raccontare il Cimitero Monumentale di Milano in un solo post. Inizieremo qui a indagarne la disposizione e le origini storiche, per approfondire poi artisti e itinerari artistici nei prossimi post.

Il grande cimitero è suddiviso in 6 zone principali:
– la zona del Famedio collegato alla cripta e alla chiesa cattolica e alcune gallerie annesse;
– il piazzale centrale;
– l’area di ponente;
– l’area di levante;
-il cimitero degli Israeliti;
-il cimitero degli acatollici.

Mappa Cimitero Monumentale Milano
Mappa Cimitero Monumentale Milano

La questione delle origini del Cimitero Monumentale di Milano è molto interessante:  nel 1838 il Municipio di Milano, anche in seguito alla pubblicazione del famoso poema di Ugo Foscolo “I sepolcri”, emanò un bando finalizzato alla costruzione di un nuovo cimitero che andasse a sostituire i sei camposanti già esistenti al di fuori delle mura. Giunsero molti progetti, ma tutti estremamente complessi. Così complessi che l’operazione si concluse con un nulla di fatto.

Nel 1860, la nuova amministrazione, indisse un secondo concorso, presieduto da un personaggio davvero importante per la cultura milanese del tempo: Arrigo Boito, presidente dell’Accademia di Brera, che individuò il progetto vincitore. Il progetto era firmato Carlo Maciachini e aveva sbaragliato la concorrenza grazie a un mix molto interessante tra il giardino di ispirazione anglosassone e l’imponente parte architettonica, oltre che per lo stile innovativo e la possibilità di essere realizzato in più fasi.  Questo avrebbe permesso all’amministrazione di  diluire nel tempo gli investimenti per la sua realizzazione.

Cimitero Monumentale Milano - progetto di Carlo Maciachini
Cimitero Monumentale Milano – progetto di Carlo Maciachini

I lavori iniziarono nel 1863. L’inaugurazione avvenne il 2 novembre 1866.

Dal 1895, il cimitero Monumentale viene destinato alle sepolture perpetue. Da allora il progetto di una cappella funeraria – in gergo tecnico “edicola” ha costituito per gli architetti milanesi un’occasione di visibilità.

Il Monumentale rappresenta quindi una sorta di summa dell’architettura dalla fine dell’800 in poi. vi troviamo progetti di Luca Beltrami, Carlo Maciachini, Camillo Boito, Giuseppe Sommaruga, Giuseppe Boni, Piero Portaluppi, Giò Ponti.

Per non parlare della scultura che vede in questo cimitero monumentale un vero e proprio museo a cielo aperto. E’ possibile ammirare opere di Medardo Rosso, Leonardo Bistolfi, francesco Penna, Adolf Wild, Giacomo Manzù, Lucio Fontana, Fausto Melotti e molti altri.

Informazioni pratiche per scoprire il Cimitero Monumentale di Milano:

Piazzale Cimitero Monumentale
tel. 02.884.6560
Ingresso libero
Come arrivare
Autobus: 37 (fermata Monumentale), 94 (fermata P.ta Volta)
Tram: 2, 4, 33 (fermata Farini), 12 e 14 (fermata Bramante)
Metropolitana: M2, M5 (fermata Garibaldi)
Stazione Ferroviaria: F.S. Garibaldi
Apertura e orari
Da martedì a domenica:
– dalle ore 8.00 alle 18.00
– entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
– chiuso i lunedì non festivi

Cimitero Monumentale di Milano - Esterno
Cimitero Monumentale di Milano – Esterno
Cimitero Monumetaledi Mialno - Ingresso
Cimitero Monumentale di Milano – Ingresso

 

Testo:  Dott.ssa Sara Zugni

Un commento su “Alla scoperta del Cimitero Monumentale di Milano”

  1. Gentile Carla,
    grazie mille per il suo messaggio.
    Il Monumentale è un luogo davvero speciale. Per me sarebbe un grandissimo piacere se le nostre strade si incontrassero!
    Ho iniziato a seguire la vostra pagina Facebook. Coerentemente con le finalità di necroturismo, terrò d’occhio le vostre iniziative e farò il possibile per condividerle. Ora vado a sbirciare le vostre pubblicazioni.
    Un caro saluto
    Sara

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