Antonio Canova e la Stele Tadini

Siamo tornati! Diciamo che ottobre è stato un mese davvero intenso, ma finalmente possiamo dedicare un po’ di tempo al nostro viaggio nell’arte funeraria.

La tappa di oggi prevede una vera chicca custodita sul Lago d’Iseo: si tratta della Stele Tadini, realizzata dal noto scultore neoclassico Antonio Canova,  conservata nella splendida Accademia Tadini di Lovere (Bg).

L’Accademia di belle arti Tadini è una preziosa testimonianza della cultura neoclassica in Italia.
La Galleria ospita una prestigiosa raccolta d’arte, che comprende un importante nucleo di opere di Antonio Canova:
-il bozzetto in terracotta della Religione per il Monumento a Papa Clemente XIII,
-una raccolta di oltre trenta incisioni,
-la Stele Tadini.

Il primo incontro tra i Tadini e il grande scultore ebbe luogo a Roma, nella bottega di Canova: il figlio di Luigi Tadini, Faustino ebbe l’occasione di conoscere lo scultore tra la fine del 1794 e l’inizio del 1795, quando, durante un viaggio nell’Urbe, ebbe la possibilità di visitare il suo studio.

Il primo risultato di questo incontro fu il fortunato volumetto di Faustino Tadini, Le sculture e pitture di Antonio Canova pubblicate fino a quest’anno 1795 (Venezia 1796).

Segno concreto della stima dell’artista fu il dono del bozzetto in terracotta, La religione, modello per la grande scultura destinata al monumento a Clemente XIII in San Pietro.

Bozzetto La Religione -Antonio Canova
Bozzetto La Religione -Antonio Canova

Il conte Tadini completò successivamente la propria raccolta acquistando oltre trenta incisioni che riproducevano le opere canoviane.

La famiglia Tadini, d’origine cremasca, era solita frequentare Lovere per villeggiatura. I Conti abitavano in un palazzotto tardo cinquecentesco ereditato dalla famiglia Barboglio.

Il 7 dicembre del 1799, durante alcuni lavori di ristrutturazione, ci fu un crollo che travolse e soffocò, sembra sotto gli occhi della madre, Faustino.
Il padre Luigi e mamma Libera vennero travolti dal dolore e lasciarono per diversi anni Lovere.
Il Conte trovava conforto nell’occuparsi per qualche ora al giorno «nell’osservare cose attinenti alla belle arti» e progettava di realizzare uno dei primi «musei pubblici», un’istituzione che avrebbe trasformato un passatempo privato nell’occasione per «soddisfare l’altrui virtuosa curiosità».

Dissapori con i suoi concittadini cremaschi lo spinsero a decidere di fondare a Lovere, invece che a Crema, l’Accademia Tadini.
Per prima cosa volle però fosse edificata una cappella nel luogo dove aveva perso la vita il suo unico figlio.
Contemporaneamente chiese ad Antonio Canova di realizzare un’opera  per impreziosire la futura collezione d’arte, aperta al pubblico.
Memore dell’amicizia tragicamente interrotta con il Contino, e dopo anni di ripensamenti, Antonio Canova decise di realizzare una scultura per il conte Tadini, e la volle dedicare alla memoria di Faustino.

Eseguita tra il 1819 ed il 1821, la stele rappresenta forse l’ultimo capolavoro dell’artista, che rielabora il tema della dolente già impostato nella precedente Stele Volpato (Roma, Ss. Apostoli), trasfigurando il ricordo del tragico episodio nel quale scomparve Faustino Tadini una commossa elegia.

Stele Volpato (Roma, Ss. Apostoli)
Stele Volpato (Roma, Ss. Apostoli)

 

Il tema va senz’altro messo in rapporto con il dibattito sul significato della memoria e dei monumenti funerari che in quegli anni vedeva impegnati sul fronte letterario Ugo Foscolo e Ippolito Pindemonte.

 

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