Breve storia di Valeria Celsi e del suo lavoro dedicato ai cimiteri.
Capita che a volte gli inizi non siano dei più semplici, soprattutto se la passione che ci sprona è quella per l’arte. Ancora più difficile se è l’arte nei cimiteri.
La storia di Valeria ha tanto in comune con la mia e con quella di tante altre pazze che hanno deciso di fare qualsiasi cosa pur di dedicare la loro esistenza all’arte e alla cultura.
Sempre un po’ controcorrente, sin dai tempi del liceo fino alla scelta degli studi, le tue scelte, Valeria non sono state semplici…
Da bambina volevo diventare un’etologa, studiare il comportamento degli animali e aiutare quelli in difficoltà: ma sono sempre stata fin troppo sensibile e purtroppo si sa che non sempre va tutto a buon fine curando un animale. Così mi sono lasciata trasportare dalla mia seconda passione: l’arte. Così dopo il liceo classico mi sono iscritta alla Facoltà di Scienze dei Beni Culturali, studi contrari al volere dei miei genitori, che avrebbero voluto una carriera più sicura per la loro figlia minore.
Mi pare di capire, Valeria, che questa ostilità non ti abbia minimamente fermato…
No anzi, oltre agli studi c’era anche il lavoro: ho gestito a lungo l’ufficio stampa di mostre fotografiche allestite per le vie di Milano, addetta vendite…insomma, mi sono sempre data da fare!L’esperienza più significativa che è stata la “svolta” e che mi ha chiarito le idee è stata quella del Servizio Civile Nazionale al Cimitero Monumentale di Milano. Un anno trascorso tra i viali alberati di questo grande Museo a cielo aperto: insieme alla mia collega Annalisa abbiamo organizzato ogni mese visite guidate a tema, dalla Scapigliatura alle donne di Milano, dall’iconografia funeraria alle grandi famiglie milanesi. Un anno che mi ha cambiato profondamente: esperienza di vita e soprattutto mi ha aperto “il velo” che mi ha chiarito le idee e che mi ha fatto capire finalmente cosa avrei voluto fare nella vita: la guida turistica.
Ma non solo, questa esperienza ti ha anche fatto capire quanto fosse interessante studiare i cimiteri. Che altre esperienze sono seguite a quella del Monumentale?
Sì , ho continuato con uno stage presso l’Archivio Storico del Comune di Vigevano, dove ho avuto modo di studiare e ricostruire la storia del cimitero cittadino, o nell’organizzazione di eventi e visite guidate presso un’agenzia di guide di Milano. Ho lavorato anche a Lisbona come guida turistica, grazie al Progetto Leonardo. Ormai da anni collaboro anche con l’Associazione Amici del Monumentale che promuove la conoscenza del ricco patrimonio contenuto nel Monumentale con iniziative ed eventi, ed è per me un onore far parte di questo gruppo.
Quando e perché è nato”Percorsi d’arte funeraria”?
Percorsi è nato ufficialmente nel febbraio 2012, a pochi mesi dal termine del mio anno di Servizio Civile. L’amore per questo luogo mi ha spinto a continuare le ricerche sul Cimitero Monumentale di Milano, ma non solo. Per questo motivo ho deciso di aprire la pagina Facebook Percorsi d’arte funeraria, e l’anno successivo anche il Blog, i Percorsi d’arte funeraria di Valeria.
Che futuro ti immagini per questa tua “creatura”?
Mi sembra di aver raggiuntoottimi risultati e mi accontento di tutto quello che la sorte mi ha dato fino ad ora e che mi regalerà nel futuro. Ho conosciuto moltissime persone con cui ho scambiato pareri e conoscenze, con cui sono nate belle amicizie o collaborazioni professionali. Sono stata contattata anche per progetti particolari, come il fumetto creato da Flavia Barbera, una giovane artista, per la sua tesi di laurea che ha avuto come tema anche Percorsi d’arte Funeraria. Ho presentato il progetto “Memorie di Marmo, imparare la storia e l’arte attraverso i cimiteri” in un liceo di Piacenza, serie di incontri e visite guidate rivolte ai ragazzi delle superiori. Mi immagino e spero di continuare così, ma mi ritengo molto fortunata, Percorsi mi ha portato già molte soddisfazioni.
Come è stata l’esperienza di Bucharest? Ci racconti come è andata?
E’ stata una bellissima esperienza: lo scorso anno avevo partecipato come pubblico al Meeting annuale organizzato a Barcellona. Quest’anno ho deciso di partecipare come autrice presentando, insieme sempre ad Annalisa, la nostra ricerca su Hans Dammann, scultore berline attivo in numerosi cimiteri tedeschi e anche al Monumentale di Milano: un confronto tra le numerose copie della statua Aux Morts.
A cosa stai lavorando oggi?
Al momento sto lavorando su diversi progetti: collaboro con l’applicazione OneMemory per smartphone e tablet in qualità di responsabile dei rapporti istituzionali e responsabile del progetto OneMemory tours, App scaricabile che permetterà di seguire percorsi guidati multimediali a tema per visite individuali dei principali Cimiteri Monumentali. Sto lavorando per la pubblicazione dei miei studi sul Cimitero di Vigevano e per un quaderno con tema “Cosa va di moda al Monumentale?” della collana Clessidra Alata a cura dell’Associazione Amici del Monumentale.
Altri progetti a cui tieni particolarmente?
E’ appena nato insieme alla mia collega e amica di Servizio Civile un progetto culturale Musa-Memorie Urbane di Storia e Arte: organizzeremo incontri culturali e visite guidate volte alla conoscenza di Milano e non solo. Naturalmente la tematica principale di queste visite e incontri sarà l’arte funeraria.
E chissà che in un futuro non ci potrà essere l’occasione di collaborare insieme a Necroturismo? ☺
Certo Valeria, ci farebbe sicuramente molto piacere!