Storia di Manuela Vetrano, la Civetta di Torino, della sua forza di volontà e dell’amore per il cimitero Monumentale di Torino
Anima d’antan, Manuela ama il passato, la storia e l’arte, perché secondo lei “hanno il magico potere di farmi viaggiare nel tempo (il mio più grande desiderio!) e di mettermi in contatto con epoche e personaggi lontani… la contemporaneità non fa per me e non mi ci ritrovo molto, perciò mi immergo nel bel tempo che fu (forse idealizzandolo un po’ troppo)… insomma: vivo sulle nuvole!”
Anche Manuela si è laureata in Scienze dei Beni Culturali e ha avuto la forza e la determinazione necessarie per riuscire a ritagliarsi un ruolo speciale in un settore così difficile come quello della cultura. E questo è un vero paradosso per un paese come il nostro così ricco, e evidentemente, così cieco.
Nonostante il suo grande sogno sia quello di lavorare in un museo o in una biblioteca, nonostante le numerose difficoltà, Manuela è riuscita a dare un senso alla sua passione, lavorando come operatore museale e guida turistica.
Mi fa sorridere quando parla delle difficoltà a trovare un lavoro in questo settore “Oggi trovare un lavoro fisso (in un museo poi…) è probabile tanto quanto scovare l’Arca dell’Alleanza con dentro il Sacro Graal“.
Manuela è davvero spiritosa e il suo progetto dedicato a Torino e al suo cimitero Monumentale mi incuriosisce, così cerco di scoprire qualche cosa di più.
Quando è nato l’interesse per i cimiteri?
Nel mio caso non c’è stata una scintilla vera e propria che ha innescato l’interesse nei confronti dei cimiteri, perché, fin dall’infanzia, il cimitero è stato parte integrante mia vita. Ci andavo molto spesso e lo consideravo semplicemente la casa del nonno che non ho mai conosciuto, quindi un posto del tutto familiare. I cimiteri sono luoghi che sento affini, perché io sono una persona abbastanza schiva, la folla e la confusione mi incutono un po’ timore e mi trovo più a mio agio dove ci sono silenzio e calma.
E il progetto “la civetta di Torino” come è nato?
L’idea mi frullava in testa da un po’… ero consapevole di puntare su argomenti di “nicchia” che mi avrebbero attirato addosso il sarcasmo di molte persone, ma mi sono detta “francamente me ne infischio” e sono contenta di averlo fatto! Nel 2012 ho deciso di creare la pagina Facebook e a seguire, stimolata dal buon riscontro da parte della gente, è venuto il blog. Tengo molto alla civetta di Torino, perché rispecchia molto bene quello che sono. E’ il punto di vista con cui osservo la mia città e che mi permette di conoscerla usando strade non convenzionali, che però non hanno nulla a che vedere con l’esoterismo, la magia o il macabro fine a sé stesso, come invece si potrebbe erroneamente pensare.
Che legame senti con la tua città?
Torino è la mia casa, è il luogo del cuore, qui ci sono tutti i miei ricordi e i miei affetti. Potrei vivere altrove, ma alla fine è sempre qui che vorrei tornare. Adoro passeggiare per le sue vie lunghe e regolari, attraversare le grandi piazze e stupirmi ogni volta davanti dalla bellezza austera e allo stesso tempo grandiosa dei palazzi storici, delle chiese, dei locali… E’ una città discreta, che non urla ai quattro venti la sua bellezza e ricchezza: tanto chi viene a visitarla se ne rende conto da solo di quanto Torino ha da offrire.
Cosa ti appassiona di più del Monumentale?
Il fatto che sia un luogo ricco di spunti, un punto di partenza ideale per parlare di tanti argomenti. Oltre alla sua tranquillità e alla presenza di una miriade di importanti opere d’arte, quello che mi attrae di più sono le storie delle persone, dai personaggi illustri agli sconosciuti, e l’atmosfera densa di suggestione: la patina e la vegetazione che ricoprono le tombe e i monumenti più antichi, le epigrafi scolorite e gli angoli più nascosti dei sotterranei… a volte quando sono lì è come se mi trovassi in un’altra dimensione, fuori dal tempo e dallo spazio, lontana anni luce dalla frenesia del mondo odierno.
Che tipo di attività proponi a chi è interessato a conoscere meglio Torino e i suoi cimiteri?
Per ora ho ideato una serie di itinerari guidati al Monumentale: dalla passeggiata generica rivolta a chi non conosce ancora il sito, per passare ai percorsi tematici. L’itinerario tematico che ha riscosso più interesse finora è stato quello dedicato alle figure femminili, intitolato “Memorie di Donne”. Ma ho in mente di organizzare anche visite negli altri luoghi funerari di Torino, piuttosto che itinerari a tema all’interno dei vari musei.
Torino ma non solo: c’è qualcosa che ritieni davvero imperdibile nei dintorni di Torino?
Consiglio la visita al meraviglioso Santuario della Madonna Nera di Oropa, in provincia di Biella, a oltre 1100 metri d’altezza, nelle cui vicinanze si trova anche un cimitero quasi immerso nel bosco. Poi la Sacra di San Michele, in Val di Susa, l’abbazia che ha ispirato Umberto Eco nella redazione de “Il nome della Rosa”; le Gipsoteche del Piemonte dedicate agli scultori Davide Calandra, Leonardo Bistolfi, Pietro Della Vedova, Giulio Monteverde e Paolo Troubetzkoy, in cui si trovano i modelli di famose opere di arte funeraria… l’elenco potrebbe non finire mai!
Che collaborazioni sono nate dopo la nascita de “la civetta di Torino”?
Sono stata contattata per alcune proposte legate alla ricerca, ma le collaborazioni concrete andate in porto sono legate soprattutto al mondo delle visite guidate. Ho avuto anche l’occasione di scrivere testi per alcuni siti web che si occupano di divulgazione, come www.seetorino.com. E ci sono dei progetti in cantiere per il futuro, ma per scaramanzia è meglio non tenerli in considerazione, dato che sono soltanto in fase pre-embrionale!
Come ha cambiato la tua vita iniziare questa avventura?
Questa avventura è diventata una parte importante della mia vita: la civetta è un canale attraverso il quale posso esprimere la mia creatività e condividere scoperte. Mi rende soddisfatta e sono davvero felice quando vedo che le mie passioni sono comuni a quelle di tante altre persone che mi appoggiano. E poi mi consente di far conoscere il mio lavoro. Tutti questi aspetti uniti alla mia curiosità mi invogliano a continuare. … chissà che un giorno non ne venga davvero fuori qualcosa di buono dal punto di vista professionale!
Dove ti possiamo trovare?
Mando un grazie a coloro che mi conoscono già e che dedicano qualche minuto del loro tempo per leggere gli sproloqui del mio blog e della pagina Facebook… Tutti gli altri li aspetto sul blog www.lacivettaditorino.it . E non esitate a scrivermi, rispondo sempre con piacere a tutti.
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